Come iniziare da zero un nuovo progetto di business? Lo sai anche te: oggi è pieno di espertoni (usciti dal nulla) che a suon di migliaia di euro insegnano il metodo per arricchirsi in modo facile e sicuro. Non si conoscono i loro studi, non si conoscono i loro lavori. Eppure, ognuno di questi dice di conoscere la verità. Proprio come ogni religione sostiene di essere quella giusta per raggiungere Dio. Si, siamo invasi dai santoni del marketing, tanto che loro stessi si auto-definiscono Guru.
Ecco, io non sono uno di quelli. Io amo lavorare in questo campo senza smettere mai di imparare. Poi, nel poco tempo a disposizione che ho, condivido tutto quello che so e che ritengo possa essere realmente utile. Non posseggo alcuna verità (per fortuna), men che meno il metodo per farti diventare ricco. Quello che ho è, piuttosto, una procedura concreta per iniziare correttamente il tuo percorso e impostarlo in maniera ottimale.
Se sei d’accordo, iniziamo subito.
Ringrazierò per sempre il mio caro Prof. Luciano Costa. E da questo momento lo farai anche te, promesso.
Ho una laurea triennale e una magistrale in comunicazione. Per ognuna ho svolto una tesi. Per entrambe, non ho avuto dubbi chi avrei desiderato fosse il mio relatore: Luciano Costa, docente di informatica.
Una persona unica, tanto grande nell’animo quanto umile nella sua professione. Un sovvertivo buono, uno che si è fatto il mazzo fino a circa sessant’anni lavorando in giro per il mondo per multinazionali informatiche. Solo dopo, ha iniziato a insegnare.
Già questo potrebbe farti capire lo spessore della persona e del professionista che era (nel 2016 ha lasciato la Terra per proseguire il viaggio).
Ma ora veniamo a noi: quando ci autorizzava la tesi, la prima cosa che ci chiedeva era di scrivere subito indice e introduzione, ma soprattutto la conclusione. Si, hai capito bene: la parte finale della tesi.
La cosa ti stupisce? Pensa noi laureandi!
Non capivamo come potessimo scrivere la conclusione, se ancora non avevamo scritto neanche il primo paragrafo della nostra tesi. Ma lui rincarava la dose: è fondamentale scrivere subito la conclusione, per chiarire a noi stessi l’obiettivo della nostra tesi e il percorso da costruire per raggiungerlo.
Non sei in grado di scrivere la conclusione? Vuol dire che ancora non hai in mente il risultato a cui vuoi arrivare. Di conseguenza, molto probabilmente, sbaglieresti strategia e contenuti. In pratica, TUTTO. Questo è il succo del discorso del prof Costa.
Offriremmo infatti un percorso confuso, in cui neanche noi sappiamo bene dove vogliamo andare a parare. Dove è il percorso stesso che, a un certo punto, si dirige verso un finale auto-creatosi in base all’evolversi degli eventi/argomenti.
Risultato: la tesi non è più tale, chi la ascolta non capisce cosa vogliamo dimostrare. E neanche noi.
La rigorosa richiesta del prof Costa l’ho ritrovata anni dopo nei miei studi approfonditi di marketing. E poi nei lavori che io stesso ho svolto. Lui aveva ragione e nel paragrafo successivo ti spiego perché.
Come impostare correttamente il tuo business: i cinque step per partire subito con il piede giusto.
L’aneddoto che ti ho appena fatto ha una valenza universale. Ovvero, vale sempre e per tutti, anche per te. Hai in mente un’attività da aprire o un business da iniziare? Prima devi farti la domanda principale:
– qual è l’obiettivo finale che desidero raggiungere?
Solo così potrai costruire il percorso ottimale che ti condurrà ad esso. Il percorso dovrà tenere conto dei seguenti quattro punti:
– chi è il mio target
– quali sono i problemi che lo affliggono
– quali prodotti/servizi gli offrirò per risolverli
– che tipo di comunicazione imposterò per relazionarmi con lui
Tutto qui. Semplice no? Ti aspettavi un segreto nascosto o qualcosa di super complicato, vero? E invece no, il metodo è davvero semplice. Infatti il problema non è nel conoscerlo, ma nell’applicarlo: impone sforzi iniziali, che l’imprenditore comune a livello inconscio preferisce non fare.
Sì, impostare un obiettivo prima di partire, può rappresentare degli ostacoli. Fa paura, perché bisogna avere chiaro dove si vuole andare, cosa si vuole ottenere. Sai perché è un problema? Perché quasi sempre le persone non lo sanno: “Apro il bar e poi vedo come improntarlo, vado all’università poi vedo se mi piace, apro un blog poi capisco chi sarà il mio lettore tipo, ecc”. È così.
Ma anche per un altro motivo: si ha paura di prendere un impegno con sé stessi e con le persone che ci gravitano attorno. Se dichiariamo che vogliamo aprire un bar per farlo diventare il più frequentato del quartiere, è un impegno ben preciso, una scommessa chiara. E allora si preferisce non stabilire un obiettivo, così non si corre neanche il rischio di non raggiungerlo.
Infine c’è il problema dell’abitudine: non siamo abituati a ragionare per obiettivi. E quindi, anche nel momento in cui sappiamo che dobbiamo impostarli prima di partire, è sempre faticoso. Perché ci obbliga a ragionare, a prendere l’agenda per fare calcoli preventivi e studi preliminari. Ci obbliga a fare delle possibili rinunce o dei cambiamenti rispetto al piano iniziale.
Troppi studi, troppi intoppi, troppi freni che vogliamo evitare di affrontare. E quindi partiamo direttamente, Via col vento. Poi arrivano i problemi e allora il film è un altro, Via con le scuse: il bar è in una zona non strategica – gli amici mi hanno voltato le spalle – i clienti non capiscono la mia idea…
Eppure, se ci pensi bene, impostare l’obiettivo è sempre la prima cosa che facciamo quando iniziamo qualsiasi tipo di percorso.
Vuoi un esempio banale? Pensa a quando devi raggiungere un posto, di cui non conosci però la strada per arrivarci. Cosa fai? Apri Google Maps e imposti la destinazione di arrivo. Fine.
Dopodiché, ci sono delle impostazioni che puoi settare. Ovvero, puoi scegliere il percorso più veloce in termini di tempo, oppure quello più corto in termini di distanza. Non solo, puoi decidere che tipo di strada evitare: pedaggi autostradali, tangenziali, strade sterrate e via dicendo (nel vero senso della parola).
Altra cosa importantissima: conoscendo il tuo punto di arrivo, puoi in qualsiasi momento capire come sta procedendo il tuo viaggio, quanta strada hai fatto, quanta te ne manca, se ci sono ritardi ecc. Insomma, se imposti subito la destinazione che vuoi raggiungere, sei poi in grado di scegliere il percorso migliore per raggiungerla. Se interpreti questo esempio di Google Maps in chiave metaforica, non avrai difficoltà a capire (una volta per tutte) quanto sia fondamentale decidere a monte l’obiettivo della tua futura attività imprenditoriale.
Conclusioni
Impostare il tuo percorso partendo dall’obiettivo è il procedimento corretto, perché è l’unico procedimento logico.
Se parti senza sapere dove vuoi andare, ti muoverai a tentoni, a tentativi, ti baserai su cose non misurabili come l’intuizione e la fortuna. Ti può dire bene, ma ti può anche dire malissimo.
Potresti perdere tempo infinito quando la meta è proprio dietro l’angolo.
Se si parla di business e lavoro, non puoi permetterti di provare, di fare un tentativo. Ricorda: per raggiungere la tua meta, inizia col visualizzare la meta stessa. Il percorso per raggiungerla lo costruirai a ritroso.
Un caro abbraccio,
Alessandro
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